Grazie ragazzi . Mi spiego meglio diciamo che ho la quasi certezza che la maggioranza della materia prima (latte vaccino) provenga da un altro paese comunitario . Nel settore biolgico , i prodotti finiti possono essere introdotti dagli altri paesi U.E. con le opportune certificazioni e credo da un ristretto numero di paesi extracomunitari .
Sotto un profilo meramente formale l'etichetta molto probabilmente non viola nessun disposto della normativa vigente . Il mio discorso, a prescindere dalla sussistenza o meno di illeciti penali o amministrativi e un altro: ,riguarda il fatto che a mio somesso avviso un etichetta del genere , risulta veicolare un messaggio , il quale per il comune acquirente avente medie cognizioni merceologiche risulta quanto meno "Capzioso"
Un buon 70 % di acquirenti riterrà di trovarsi al cospetto di un prodotto proveniente da agricoltura biologica , il cui ciclo produttivo si è svolto interamente nella regione ove ha sede lo stabilimento di preparazione (Ex DPR 54 , attualmente ricadente sotto l'egida del Reg (CE) 853/04 . Lungi da me farmi sostenitore del nuovo D.lgsvo sull'origine della materia prima. Il quale come gia il suo predecessore del 2004. Con molta probabiità , cadrà sotto la mannaia della U.E ( E come dice una persona che stimo molto : Arridatece mago zurlì.
Saluti Robert.