Buongiorno a tutti,
per un prodotto importato da un paese extra UE dove non sono in vigore le norme metrologiche europee come deve essere indicata la quantità netta?
Grazie
Alfredo
Buongiorno a tutti,
per un prodotto importato da un paese extra UE dove non sono in vigore le norme metrologiche europee come deve essere indicata la quantità netta?
Grazie
Alfredo
Se ti riferisci alle dimensioni dei caratteri ed alle unità di misura, non ho trovato normativa specifica per i prodotti importati da paesi terzi.
Personalmente mi meraviglierei se non fossero conformi a quanto previsto nel paese di destinazione (sia per import, che per export).
Grazie trentino, per quanto riguarda l'aspetto dell'etichetta sicuramente deve essere a norma europea, mi riferivo più che altro all'utilizzo del simbolo "e" e dei controlli metrologici del lotto, nel senso capire chi deve farli, l'importatore o il produttore?
Ciao,
Premetto che non sono esperto in normativa metrologica.
Navigando ho trovato il seguente link con indicazioni che potrebbero servire al tuo caso.
http://www.dozarte.com/wordpress/2010/12/28/la-e-nel-peso/
Buon lavoro.
Per quanto riguarda le responsabilità relative ai prodotti importati, segnalo quanto affermato dalla Cassazione (n. 6232 del 26.3.99):
"quando un prodotto alimentare sia confezionato all'estero e provenga da un produttore straniero non soggetto alla legge penale italiana, a carico dell'importatore è posta una responsabilità molto più specifica di quella del commerciante al dettaglio. Infatti, l'importatore deve accertare la rispondenza alla normativa sanitaria dei prodotti con controlli non soltanto formali ed esterni, ma tali da garantire la qualità del prodotto anche se importato in confezioni originali."
Ritengo che, oltre alla normativa sanitaria, l'importatore debba rispondere anche delle altre indicazioni previste dalla legge, ivi comprese quelle metrologiche.
Grazie trentino e grazie alf,
infatti è quello che pensavo cioè è l'importatore che deve farsi carico dei controlli metrologici, ovviamente il lotto di riferimento sarà la quantità importata dalla quale scaturisce il numero di campioni da pesare etc. etc.
grazie!
Alfredo
...a proposito di "e"...
Gentilissimi, di seguito riporto alcune considerazioni (interpretazioni della legislazione) sull'utilizzo (o meno) della "e" sui preimballaggi. Vi chiedo di aiutarmi a capire se la chiave interpretativa è corretta, data la complessità (a mio avviso) dell'argomento:
"I prodotti preconfezionati devono riportare in etichetta la quantità netta (quantità del prodotto al netto della tara) o quantità nominale (quantità di prodotto netto che si ritiene debba contenere un preimballo).
La quantità nominale deve essere indicata in conformità a quanto stabilito dal D. Lgs. 109/92 e dalle disposizioni metrologiche (decreto 451/ 76- DPR 391/80).
La “e” posta al fianco al peso deve essere apposta su preimballaggi confezionati a quantità predeterminate e che possono circolare in tutta Europa perché il produttore ha un sistema di controllo, anche a campione , del contenuto effettivo, in modo da garantire al consumatore il peso dichiarato. Sono regolati dalla Direttiva CEE n. 211/1976 recepita in Itala con legge n. 690/1978.
La lettera “e”, per semplificare” non rappresenta altro che la dichiarazione del fabbricante o del confezionatore di aver ottemperato, nel procedere al confezionamento, a quanto prescritto dalle disposizioni suddette (Direttiva CEE n. 211/1976 recepita in Itala con legge n. 690/1978).
I preimballaggi senza “e” sono regolati esclusivamente dalla legge italiana (DPR n. 391/80) e sono venduti soltanto sul territorio nazionale, ma in pratica sono soggetti alle stesse disposizioni (quantità ammesse e le tolleranze in meno).
La scelta tra i due sistemi (quello con la “e” e a quello senza la “e”) dipende solo dall’operatore: esistono, però, delle differenze sostanziali che occorre tener presenti ai fini della corretta applicazione delle relative disposizioni.
Nel caso si voglia lasciare la lettere “e” accanto al peso , sarà obbligatorio rispettare la 690/1978 in tutte le sue parti, compresi i controlli definiti nell’articolo 7 e i relativi metodi (allegato II). La metodologia di controllo richiesta dalla normativa è effettivamente restrittiva e di difficile interpretazione con sistemi di verifica e registrazioni manuali (vi rimando direttamente alla normativa per ulteriori dettagli data la complessità e lunghezza dell’argomento).
L’utilizzo della “e”, ovvero dei preimballaggi CEE” non è obbligatorio.
Si può fare a meno di inserirla dopo il peso e rispettare il D.P.R. 391/80 (disciplina metrologica preimballaggi non CEE) che garantisce con altre misure di controllo
Recentemente, tra l’altro, il D.Lgs. 12 del gennaio 2010 ha abrogato alcune disposizioni sulle quantità nominali consentendo la libera circolazione dei prodotti preconfezionati in qualsiasi quantità nominale (per es. le quantità nominali previste per il burro 125g, 250g , 500g).
In Italia tali prodotti possono essere messi in circolazione alle quantità nominali finora in vigore fino al 11.10.2012."
Saluti, Giupeppa69
Buongiorno Giuseppa per prima cosa devo ringrazziarla per questo post. sono giorni che cerco di capire, o megio, avere chiarezza sull'indicazione del peso in etichetta. ora ho capito che la mia domanda da profano è : quando si parla di quantità netta ( peso al netto della tara) e quando di quantità nominale? mi spiego meglio: io produco una marmellata e la porziono in unaserie di vasetti tutti identici forniti da una ditta specializzata. l'invasettamento lo faccio manualmente con una bilancia tarata ogni 3 anni. ogni volta faccio la tara e inserisco la marmellata. in 'etichetta quindi vado a mettere laquantità netta? è corretto? oppure ho pesato la quantita nominale? probabilmetne per lri la domanda ha facile soluzione ma io non riesco a capire... e pertanto non vorrei incorrere in sanzioni se dovessero controllarmi l'etichetta. grazie
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