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E' da un pò di tempo che nella mia città spuntano come funghi i distributori automatici di latte crudo.
Cosa ne pensate? Secondo voi, questo accorciamento della filiera del latte, porterà vantaggi sia in termini di prezzi che di qualità? Potrebbe trattarsi del preludio di una serie di cambiamenti nel modo di produrre, vendere e comprare?
è da un pò di tempo che nella mia città spuntano come funghi i distributori automatici di latte crudo.
Cosa ne pensate? Secondo voi, questo accorciamento della filiera del latte, porterà vantaggi sia in termini di prezzi che di qualità? Potrebbe trattarsi del preludio di una serie di cambiamenti nel modo di produrre, vendere e comprare?
A presto! Giulio
Ciao Giulio, sei un ottimo osservatore e il fenomeno da te osservato è comune ad altre città italiane.
Io non sono un esperto di settore ma posso comunque affermare che questa operazione di marketing è sicuramente vincente per i produttori e spero non perdente per i consumatori.
Come puoi ben intuire sono piuttosto scettico a riguardo, forse perchè da tecnologo alimentare trovo molto pericolosa questa moda.
Infatti, chi garantisce che il latte crudo abbia un contenuto di microrganismi patogeni non pericolosi per il consumatore? e ancora chi garantisce che i distributori siano stati progettati con tutte le accortezze igieniche?
Rimando a voi per ulteriori discussioni.
Ciao Giulio, sei un ottimo osservatore e il fenomeno da te osservato è comune ad altre città italiane.
Io non sono un esperto di settore ma posso comunque affermare che questa operazione di marketing è sicuramente vincente per i produttori e spero non perdente per i consumatori.
Come puoi ben intuire sono piuttosto scettico a riguardo, forse perchè da tecnologo alimentare trovo molto pericolosa questa moda.
Infatti, chi garantisce che il latte crudo abbia un contenuto di microrganismi patogeni non pericolosi per il consumatore? e ancora chi garantisce che i distributori siano stati progettati con tutte le accortezze igieniche?
Rimando a voi per ulteriori discussioni.
Ciao Massi!
Condivido pienamente le tue preoccupazioni. In effetti, trattandosi di latte crudo, occorrerà prestare grandissima attenzione alla sicurezza igienico-sanitaria delle postazioni erogatrici ( e non solo.. ).
Inoltre vi è l'aggravante del consumatore, che, se non opportunamente informato sulle modalità di conservazione del prodotto, potrebbe incorrere in pericolosi errori.
E' anche vero, però, che dal punto di vista dell'immagine, un solo caso di tossinfezione alimentare, avrebbe gravissime ripercussioni su tutto il sistema; pertanto credo sia negli interessi dei produttori adoperarsi affinché tutte le criticità siano tenute sotto stretto controllo.
Viste le vostre preoccupazioni, vi cito quanto ho trovato sul sito dell'ASL di Novara:
Chi vuole commercializzare latte crudo "Deve innanzitutto entrare in possesso di un’apposita autorizzazione" che presuppone "che queste aziende vengano sottoposte a specifico controllo da parte del Servizio Veterinario dell’ASL, controllo che comporta, fra l’altro, l’esecuzione di campioni per la ricerca di batteri che possono dare malattia nell’uomo o di sostanze pericolose"
in Emilia Romagna il 21/04/2008 è stata emanata la DETERMINAZIONE N.004418 che ha come OGGETTO: VENDITA DIRETTA AL CONSUMATORE DI LATTE CRUDO VACCINO, OVI-CAPRINO, BUFALINO E ASININO DELL'AZIENDA DI PRODUZIONE e che allego
Ciao! Il motivo per cui non riesci, è che non sei ancora abilitato ad allegare files. Per ragioni di sicurezza, infatti, l'upload viene attivato automaticamente dopo il rilascio di alcune dichiarazioni.
Ho cercato il documento che volevi allegare (dimmi se si tratta realmente di questo) e te lo carico io sul server.
Visto che spetta al serizio veterinario dell'ASL di competenza sono ancora più preoccupato sulla reale salubrità del latte crudo venduto... l'esperienza italiana ci insegna a diffidarne.
Cari colleghi del settore ALIMENTARE, il fenomeno latte crudo credo rimarrà solamente come attività di nicchia. Inoltre è bene precisare come, dal punto di visa legislativo, sia obbligatoria la bollitura, quindi il rischio per la salute come spesso capita resta nelle mani del consumatore. Io non sono un tifoso di questo prodotto, perchè credo che, dopo la bollitura casalinga, se ne trovino in commercio dei migliori sia per caratteristiche organolettiche sia per qualità sanitaria. In ogni caso, ho profondo rispetto di chi apre queste attività perchè da l'opportunità al consumatore di poter deicidere quale tipo di latte acquistare. Infine non è vero che i servizi veterinari non controllano, credo che in Emilia Romagna questa attività venga svolta in modo corretto.
Voglio lanciarvi una provocazione, ma perchè in ambito pubblico il tecnologo alimentare non conta nulla? Non sarebbero queste attività, assieme al controllo degli stabilimenti, esercizi commerciali e tanti altre, competenze specifiche per la figura del tecnologioalimentare?
è da un pò di tempo che nella mia città spuntano come funghi i distributori automatici di latte crudo.
Cosa ne pensate? Secondo voi, questo accorciamento della filiera del latte, porterà vantaggi sia in termini di prezzi che di qualità? Potrebbe trattarsi del preludio di una serie di cambiamenti nel modo di produrre, vendere e comprare?
A presto! Giulio
Ne hanno installato uno anche nella mia città (circa 40.000 ab.) di latte biologico e pare che finisca in poche ore. Non ho ancora avuto occasione di andarci. Costa poco, 1 euro a litro, escluso il contenitore e a sentire una mia collega che ha visto quando cambiavano le taniche (ogni mattina) non ci sono rischi igienici. A me piace molto l'idea del poter comprare prodotti locali, è un'assurdità far venire i prodotti alimentari, in particolare gli ortofrutticoli, da ogni angolo del mondo quando c'è una produzione locale. Qui hanno recentemente aperto anche un farm market.
Nelle Marche c'è un ordinanza dei veterinari apposita per i controlli microbiologici sul latte crudo destinato alla vendita.