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Cari colleghi del settore ALIMENTARE, il fenomeno latte crudo credo rimarrà solamente come attività di nicchia. Inoltre è bene precisare come, dal punto di visa legislativo, sia obbligatoria la bollitura, quindi il rischio per la salute come spesso capita resta nelle mani del consumatore. Io non sono un tifoso di questo prodotto, perchè credo che, dopo la bollitura casalinga, se ne trovino in commercio dei migliori sia per caratteristiche organolettiche sia per qualità sanitaria. In ogni caso, ho profondo rispetto di chi apre queste attività perchè da l opportunità al consumatore di poter deicidere quale tipo di latte acquistare. Infine non è vero che i servizi veterinari non controllano, credo che in Emilia Romagna questa attività venga svolta in modo corretto.
Voglio lanciarvi una provocazione, ma perchè in ambito pubblico il tecnologo alimentare non conta nulla? Non sarebbero queste attività, assieme al controllo degli stabilimenti, esercizi commerciali e tanti altre, competenze specifiche per la figura del tecnologioalimentare?
Cosa ne pensate?
Sono perfettamente d'accordo. Non sono tecnologo, ma ho contatti con chi fa consulenza alle ditte che producono e somministrano alimenti (autocontrollo). Succede di solito che il cliente si rivolge al consulente, il quale si rivolge al laboratorio che fa le analisi per sapere sul tal prodotto che analisi deve fare per risolvere il tal problema o per avere una conformità di legge. Il consulente del consulente... solo che il laboratorio fa le analisi, non è pagato per togliere le castagne dal fuoco al consulente e non ha la palla di cristallo; non conosce il cliente, non sa niente delle sue procedure.
Il Latte crudo provenienti da aziende controllate , costituisce indubbiamente una cosa positivita sotto il profilo qualitativo e nutrizionale .
Sotto il profilo igienico-sanitario , il consumatore dovra adoperare alcune accortezze come bollire il latte prima del consumo . Per evitare rischi (Vedi casi di E.coli 0157 verificatisi nel veneto) . Tra l'altro i distributori di latte crudo devono riportare a caratteri ben visibili la dizione "da consumarsi previa bollitura ".
Visto che spetta al serizio veterinario dell ASL di competenza sono ancora più preoccupato sulla reale salubrità del latte crudo venduto... l esperienza italiana ci insegna a diffidarne.
Guarda e te lo dico educatamente, all'nterno dei i Servizi Veterinari delle Aziende USL vi sono elevate professionalità sia tra i medici veterinari e i tecnici della prevenzione .
Certo se ascolti i Mass-media dove parlano tutti , fuorchè chi ha la titolarità per farlo . Guardaad esempio il caso delle mozzarelle blù. Per una grande azienda . Il P.M. ha gia archiviato il fatto nelle more del procedimento . Semplicemente perche gli organi di vigilanza gli hanno prospettato come ipotesi di reato la nocività di cui all'articolo 444 del C.P. (Sostanze alimentari non adulterate e non contraffate ma comunque pericolose per salute pubblica ., ove per un equivoco a carattere lessicale la "pericolosita viene accostata alla nocivita . La nocività postula la certezza del danno mentre la nozione di pericolosità in campo alimentare si accontenta della probabilità ovvero della accentuata probabilità che una o piu dosi dell'alimento incriminato cagionino un danno concreto ma non la certezza che questo avvenga ). e l'articolo 5 lette d quando parla di sostanze nocive .
Nel caso di specie il germe isolato nelle mozzarelle (peseudomonas fluorescens) non è neppure annoverato dal Reg (CE) 2073/20 tra i germi indicatori di un basso livello igienico.
Nel caso di specie , visto la colorazione anomala assunta dal prodotto , (modificazione dei caratteri organolettici del formaggio) , l'ipotesi di reato piu giusta era sen'altro la lettera D dell'articolo 5 della legge 283/62 . Nella parte in cui fà divieto di immettere nel circuito distributivo commerciale sostanze alimentari in stato di alterazione -In campo alimentare per alterazione si intende un processo non provocato deliberatamente dall'uomo (anche se vi può essere all'origine un atteggiamento di carattere colposo imputabile a imperizia o negligenza) che trova le sue cause efficienti in fattori di ordine : Fisico , chimico e biologico ( in questo ultimo batteri appartenenti alla flora mcrobica alterante)
Comunque non preocuparti Pur in mezzo di carenze di mezzi e personale c'e tanta gente che fa il suo dovere , Non fare di ogni erba un fascio . E non guardare troppo la TV Ne sparano di............... Ciao robert
Innanzitutto desidero ringraziarvi per le vostre dichiarazioni che condivido in larga parte e che trovo offrano spunti decisamente interessanti. Credo, tuttavia, che stiamo allontanandoci dal tema originario...
Del resto, vi ricordo che ci troviamo nel topic Marketing Agroalimentare e lo scopo originario della discussione era di tentare di capire se l'accorciamento della filiera agroalimentare (nello specifico del latte) possa in qualche modo rappresentare un vantaggio sia per i produttori, sempre più stretti dalle maglie della Distribuzione Organizzata; sia per il consumatore che, nonostante nella catena occupi la posizione di maggiore potere contrattuale, non essendo organizzato non è in grado di esercitare tale potere.
E ancora, repuate che questa iniziativa possa in qualche modo essere estesa ad altre filiere?
Ymelba, ad esempio, accennava al fenomeno dei farm market: aziende agricole a cui sono affiancati punti vendita in cui vengono commercializzati gli alimenti prodotti.
Ciao a tutti! La questione dei distributori automatici di latte a mio avviso è positiva. Positiva perchè in questo modo i produttori possono finalmente guadagnare qualcosa (anche se per una ben limitata percentuale della loro produzione) senza dover essere massacrati dalle catene distributive. Positiva, inoltre, anche perchè attraverso questo sistema si limita la produzione di rifiuti da smaltire o riciclare. Purtroppo però sono anche dell'idea che non ci sarà un esteso sviluppo di questa forma di vendita per diversi motivi. In primis c'è da ricordare che la maggior parte dei consumatori va a far spesa al supermercato dove trova tutto quello che serve senza doversi recare in diversi luoghi (con relativo impiego di tempo). Da considerare inoltre che ormai la GDO fa da padrona: se un'attività come quella della vendita di latte mediante distributori automatici comincia a funzionare (il che implica una riduzione di fatturato per la GDO), sicuramente interviene screditando il sistema puntando su fattori di rischio microbiologico ecc. Che ne pensate?
Visto che spetta al serizio veterinario dell ASL di competenza sono ancora più preoccupato sulla reale salubrità del latte crudo venduto... l esperienza italiana ci insegna a diffidarne.
Carissimo Massimo , spero tu abbia letto le mie considerazioni , rispetto alla tua opinione (rispettabillissima) sui servizi veterinari delle Aziende Usl .
Mi piacerebbe aprire con te un sereno e proficuo confronto su un argomento che mi sta particolarmente a cuore .
Carissimo Massimo , spero tu abbia letto le mie considerazioni , rispetto alla tua opinione (rispettabillissima) sui servizi veterinari delle Aziende Usl .
Mi piacerebbe aprire con te un sereno e proficuo confronto su un argomento che mi sta particolarmente a cuore .
Con i migliori Saluti
Robert
Ciao Robert,
non prenderla come un'osservazione personale, ma penso di essere stato abbastanza chiaro su quale sia il tema del topic e su come esso debba essere sviluppato. Non vorrei vedermi costretto a chiudere questa discussione.
Le tue considerazioni sono del tutto condivisibili e sono fermamente convinto che maxrinaldi non intendesse sminuire la funzione dei controlli ufficiali, né tantomeno la professionalità dei singoli operatori; bensì sottolineare che l'approccio corretto al controllo dei pericoli sia la prevenzione, attraverso l'attuazione di un rigoroso Sistema di Autocontrollo; piuttosto che un mero controllo "a spot" che tanto andava di moda in passato ma che si è dimostrato del tutto inefficace.
Del resto, è lo stesso Servizio Veterinario (sotto la spinta dei vigenti Regolamenti Comunitari in materia di Controlli Ufficiali) che da alcuni anni sta mutando il proprio approccio nei confronti dell'Industria Agroalimentare, divenendo sempre più parte integrante di quello che potremmo definire il Sistema Sicurezza Alimentare Aziendale. Questo anche grazie all'introduzione del sistema di audit presso le Aziende, che non rappresentano un semplice controllo fine a sé stesso, bensì come una vera e propria occasione di crescita per l'Azienda.
Personalmente, considero questo cambiamento estremamente positivo, poiché in grado di stimolare realmente le aziende, determinando una contestuale crescita dell'intero Sistema Agroalimentare Italiano.
Mi congedo con un proposito: se sei d'accordo e sempre mantenendo un clima sereno e di confronto, potremmo creare una discussione ad hoc in cui parlare di controlli ufficiali e di questi argomenti che ti stanno particolarmente a cuore. ;-)
Fammi sapere via MP (tasto email sotto la mia dichiarazione).
Acquisto regolarmente latte crudo dai distributori automatici. Sul latte che acquisto ho effettuato spesso analisi sia chimiche che microbiologiche nel mio Laboratorio. Ad oggi ho sempre riscontrato valori tali da poter definire tale latte "Eccellente".
Mi stupisce il fatto che sia stata autorizzata la vendita con questo sistema solo per il latte crudo e non per il latte pastorizzato. Forse perchè turberebbe il mercato delle "Sette sorelle del latte" o della GDO?
A mio parere sarebbe da incentivare questo sistema di vendita anche per altri prodotti agroalimentari, soprattutto in considerazione dei benefici per l'ambiente e per le economie locali.
Rimane ovvia l'importanza dei controlli degli Organi di Vigilanza pubblici che tutto sommato in Italia, nonostante rari episodi ampiamente strumentalizzati, funzionano.