Lasciare il coperchio leggermente scostato serve ad eliminare l'umidità in eccesso e limitare il percorso di possibili colonie striscianti. Ricordiamo che il terreno deve essere ben asciutto prima di porvi l'inoculo.
Non bisogna separare il liofilizzato per un semplice calcolo probabilistico: se io divido a metà esattamente 5,00000000 grammi non è detto che la carica batterica sia distribuita esattamente al 50%. Il tuo capo ritiene che la microbiologia sia come una quadriglia: con gli uomini schierati da una parte e le donne dall'altra... Questi test costano, ma vanno comunque affrontati correttamente.
Relativamente alla possibilità di riutilizzare l'omogenato: bella domanda; un consiglio è di tenere l'omogenato a temperatura prossima allo zero (senza però arrivare a congelare!) e ripetere, non oltre le 12 ore, per una verifica in doppio con stesso operatore o operatore diverso.
Chiaramente trattasi di pratiche non lecite, ma che comunque possono darci o non darci (sconforto) risultati sovrapponibili.
I liofilizzati, per quanto ricordi, vanno tenuti a temperatura ambiente (parliamo di 20-24°C). Un laboratorio termostatato che lavori in condizioni ottimali, ovverosia con temperature sotto i 18°C sono poco sopportabili per il personale a meno che le procedure non lo richiedano (es. stabilimenti di lavorazione delle carni: +12°C).
Cosa importante è che tra l'omogenato ed il terreno di inoculo non vi sia una grande differenza di temperatura altrimenti lo shock termico potrebbe uccidere alcuni batteri e se l'inoculo ha un'alta diluizione ci giochiamo il dato.
Michele