Dunque, nel mio caso avevo già escluso la possibilità di rientrare nel limite di 100 UFC/g per tutta la vita commerciale (magari è stato eseguito un Challenge Test che non ha garantito una crescita inferiore alle 100 UFC/g).
Poniamo il caso anche che l'OSA abbia effettuato studi di shelf-life simulati tenendolo nel proprio stabilimento.
Entrando nella routine di lavoro, però, l'OSA eseguirà analisi in autocontrollo sull'alimento a fine produzione, quando la merce sarà ancora sotto il suo controllo, seguendo il proprio piano di campionamento.
Poniamo ancora il caso che tutte le analisi eseguite, su diversi lotti nel corso dei mesi, abbiano rivelato assenza in 25 g di Listeria. L'OSA quindi commercializza il prodotto nel rispetto del Regolamento 2073/2005.
Le mie domande si riferiscono alla fase successiva, quando il prodotto sarà sul mercato, durante tutta la sua vita commerciale e non più sotto il controllo dell'OSA che lo ha prodotto.
Aldilà delle autorità competenti (che possono richiedere analisi per vari motivi), il cliente (azienda, mensa, ristorante, ecc) può richiedere queste analisi?
E poiché il regolamento specifica che la fase a cui si applica la determinazione (assenza in 25 g) è come già detto prima che gli alimenti non siano più sotto il controllo diretto dell’OSA che li produce, non ci si trova in una situazione poco chiara?