Ciao fabarr e benvenuto! ^__^
Per rispondere alla tua domanda e ricollegarmi ai dubbi espressi da vivivis, direi che molto si è dibattuto su questa tematica e probabilmente molto ancora si dibatterà.
Tuttavia, allo stato attuale e mantenendoci su un piano prettamente formale (anche perché con i "se" ed i "ma" non andremmo molto lontano), direi che hanno ragione i Biologi a precisare che il Tecnologo Alimentare NON è un Nutrizionista, con tutto ciò che ne consegue.
Né tanto meno possono definirsi tali coloro che abbiano conseguito la sola laurea triennale: sia essa in Scienze e Tecnologie Alimentari , così come in Biologia.
I soli Nutrizionisti di diritto sono pertanto i Biologi quinquennali purché iscritti alla Sezione "A" dell'Albo dei Biologi ed ovviamente i Medici muniti di opportuna Specializzazione.
Coloro che svolgono attività di consulenza in ambito nutrizionale, senza appartenere alle 2 summenzionate categorie, lo fanno a proprio rischio e pericolo.
Aggiungerei che non sono a conoscenza di corsi abilitanti (nemmeno quelli citati da vivivis mi risulta lo siano); né, a quanto pare, risultano abilitanti in sé per sé la Laurea Specialistica in Alimentazione e Nutrizione Umana, né la Specializzazione Scienza dell'Alimentazione.
A tal proposito ribadisco, per chi non lo sapesse, che trattasi di due percorsi ben distinti:
- la Laurea Magistrale in Alimentazione e Nutrizione Umana (classe LM-61) rientra nel percorso classico di formazione universitaria ed ha una durata di due anni. Come si evince dalla lettura del Manifesto degli Studi del corso c/o l'Università degli Studi di Milano, essa non è abilitante all'esercizio della Professione di Nutrizionista;
- il Corso di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, rappresenta invece un corso di formazione post-universitario a numero chiuso e destinato ai soli Laureati Quinquennali (3+2). Come spiegato chiaramente nella F.A.Q. del sito dell'Università La Sapienza, tale corso è accessibile anche ai laureati non-medici (pertanto anche ai Tecnologi Alimentari) che però, in seguito al conseguimento di tale Specializzazione, conservano le caratteristiche professionali proprie del percorso da cui provengono..
In altre parole: un Tecnologo Alimentare che avesse conseguito la specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, rimane un Tecnologo Alimentare e pertanto, in ambito nutrizionale, continua a poter svolgere esclusivamente quanto già previsto dall'articolo 2 comma 1 - h della Legge 59 del 18 gennaio 1994 che vado a riportare di seguito:
Rientrano nella competenza del tecnologo alimentare:
....
h) lo studio, la progettazione, la direzione, la sorveglianza, la stima, la contabilità ed il collaudo, in collaborazione con altri professionisti, dei lavori necessari ai fini della pianificazione alimentare, con riguardo alla valutazione delle risorse esistenti, alla loro utilizzazione e alle esigenze alimentari e nutrizionali dei consumatori;
....
La Legge è piuttosto chiara: non è fatto alcun riferimento all'elaborazione di diete o consulenze nutrizionali...
Piuttosto, mi permetto di rilanciare: perché non smettiamo di sognare di inserirci in ambiti che non ci competono (per lo meno, non al 100%) e non iniziamo invece a rivendicare con forza quanto invece ci spetterebbe di diritto? Chi ha orecchie (in questo caso occhi) per intendere, intenda!
Buona notte a tutti e a presto!
Giulio