Buongiorno a tutti. Io porto quella che è la mia attuale esperienza finora maturata nell'ambito del controllo qualità a livello industriale.
Nell'ambito del controllo per la presenza e larilevazione dei corpi estranei confermo quanto detto nelle precedenti discussioni: per la validazione dei corpi metallici la mia azienda si serve di una ditta esterna che utilizza campioni di riferimento e che fa una manutenzione progrmammata del metal detector tre volte l'anno a scadenza prefissata e che ne verifica il funzionamento tramite campioni certificati. I dati che abbiamo raccolto da questa azienda li abbiamo catalogati come validazione e implementazione del metal detector.
In produzione abbiamo stabilito di controllare periodicamente almeno una volta a lotto il corretto funzionamento del metal detector tramite campioni appositi che facciamo passare come controllo per le categorie inox, non inox-ferroso, ottone, etc.
Tuttavia un problema che riscontriamo spesso è che imporre limiti di sensibilità estremamente bassi (ad es. vicini all'1-1,5 mm) porta dei vantaggi di maggiori sicurezza, tuttavia rende il metal detector molto sensibile e porta ad un accumulo di campioni molto alto (di cui alla verifica di ceffettivi corpi estranei il numero effetivo di campioni non conformi per la presenza di corpi estranei è davvero limitato e con corpi metallici di dimensioni effettivamente trascurabili). La mia personale opinione è fissare delle soglie mai al di sotto dell'1,5 mm che permettano di mantenere un alto livello di guardia ma compatibile con i ritmi produttivi. Un grosso aiuto, almeno nella mia personale esperienza, è stato fare un buon corso di formazione ed addestramento del personale, che, se giustamente invogliato ed incoraggiato, aiutava il controllo qualità nella gestione delle problematiche relative ai corpi estranei.
Rimango a disposizione per chiarimenti e informazioni.
Saluti a tutti