Riprendo questa discussione un po' datata perché alcuni mesi fa mi sono imbattuto in problematiche simili.
Per fare un po' di chiarezza possono essere consultate alcune linee guida EU sulle definizioni di PrP etc...
In una discussione con auditor competente ISO/BRC/IFS, i Control Points sono fasi del processo monitorate ma dove uno scostamento dei valori non causa un problema igienico-sanitario. Ad es. la cottura a 250°C può essere controllata con un termometro ma se invece di 250°C si fa a 240°C cambia poco dal punto di vista di sicurezza alimentare.
Comunque nel "diagramma di flusso" proposto da skuertis a mio avviso farei queste distinzioni evitando, per esempio, di dare per scontato che la cottura è un CCP (per me non lo è quasi mai...).
- Ricevimento merci GMP
- Stoccaggio refrigerato CCP (un prerequisito??? dove? per i deperibili lo stoccaggio è un CCP sempre)
- Lavorazione GMP però dipende anche che tipo di lavorazioni si fanno, potrebbe esserci un CP da qualche parte
- Cottura GMP o CP. E' un CP se viene monitorata (tipo termometro al cuore del prodotto come dicevo prima).
- Confezionamento GMP
- Etichettatura GMP
- Spedizione GMP ma anche CCP se il trasporto è refrigerato.
MG