Grazie a tutti. In scheda tecnica ed etichetta il produttore scrive Armelline (non mandorle di albicocche).
Anche nell'ultima dichiarazione che mi ha inviato questa mattina, il produttore continua a evidenziare la presenza volontaria di frutta a guscio, perchè, sostiene, di fronte ad un'analisi ELISA non si possono distinguere le armelline dalle mandorle, visto che le armelline reagiscono come le mandorle ai test immunoenzimatici. E che un consumatore allergico alle mandorle ha la stessa reazione antigene/anticorpo anche con le armelline.
Capisco la tutela del consumatore (e anche del produttore..), però io devo seguire la legge. Una dichiarazione in cui le mandorle sono dichiarate volutamente aggiunte, quando poi in realtà non ci sono, è effettivamente una frode.
La granella di amaretto (in cui sono contenute le armelline) viene utilizzata in un mio prodotto. Di fronte ad una dichiarazione del produttore di presenza di frutta a guscio volutamente aggiunta, dovrei dichiararne anche io la presenza.. Ma mi metterei dalla parte del torto per la frode, anche se tutelerei il consumatore dal punto di vista degli allergeni..
Suggerimenti su come gestire la questione, posto che il produttore non cambia la sua posizione? Non ho tempo nell'immediato di cambiare il fornitore.
Grazie,
Emanuela