Ringrazio anche Marco per il caloroso benvenuto !!
Verissimo ciò che dici in termini di applicabilità decisamente migliore della norma ISO 22000 all’intera filiera produttiva e distributiva, anche a monte del tanto bistrattato stadio della lavorazione/trasformazione, ma è ovvio che i retailers che richiedono/pretendono la certificazione BRC o IFS ai propri fornitori danno per scontato che dovranno essere proprio gli stessi fornitori di prodotti finiti ad occuparsi dei controlli delle materie prime che acquistano per ottenere quei prodotti; d’altra parte questi aspetti sono compresi all’interno degli stessi standards nei paragrafi riguardanti le procedure di selezione e qualifica dei fornitori.
Un’eccezione a quanto correttamente riportato da Marco è tuttavia rappresentata dallo Standard Globalgap (ex-Eurepgap), che va a costituire una sorta di BRC o IFS applicato alla produzione primaria, sempre spesso e volentieri in ottica GDO; anche qui per esperienza personale posso dire che si tratta di una tipologia di certificazione, finalizzata all’ottenimento di una materia prima, agricola o non, particolarmente sicura dal punto di vista igienico-sanitario per via delle modalità controllate con cui viene prodotta, che sta riscuotendo un ottimo successo e diffusione nel comparto della produzione primaria.
Ciao!!