In occasione ad un audit della regione abbiamo trattato l'argomento del controllo aflatossine nel latte al ricevimento.
Questo controllo secondo me è un CCP dato che successivamente a questo, non c'è alcuna fase successiva che elimini il pericolo o riduca la probabilità di comparsa (nè la pastorizzazione, nè la lavorazione del latte compresa la filatura lo eliminano).
Secondo i 5 veterinari presenti per essere trattato come CCP si dovrebbe controllare ogni cisterna scaricata.
Il fatto è che così dovrebbe essere, se non vi fosse una legge in ambito regionale ( Veneto) che indica una frequenza in questo controllo che è quindicinale sul latte di ciascun giro di raccolta a patto che non si superino i 30 ppt di concentrazione . se questi sono superati si procede all'analisi settimanale e delle stalle facenti parte del giro di raccolta.
Io dico: se c'è qualcuno (dall'alto) che ha stabilito una frequenza e quindi ha dato precise indicazioni, significa che se i controlli che si fanno la rispettano, allora il pericolo è sotto controllo ( non eliminato ovviamente, nessuna operazione può garantire un eliminazione del pericolo al 100%, pastorizzazione compresa).
in sintesi : se io rispetto la frequenza stabilita per legge, posso considerarlo un CCP senza dover controllare tutti gli arrivi?
discorso diverso se non ci fosse una legge che impone una frequenza: in questo caso dovrei controllare tutti gli arrivi del latte per poterlo considerare un CCP.
Volevo un Vostro parere: in base a questo lo considerereste un CCP?