Ciao a tutti,
per approfondire l’argomento di questa discussione, ho dedicato un paio di ore a visitare gli scaffali frigo a libero servizio di un supermercato.
Ecco quanto ho rilevato:
- i prodotti stagionati o affumicati ottenuti da tagli di animali terrestri (es, prosciutto crudo, speck, bresaola, pancetta, puntine, stinco, cacciatore, salame,…) o marini (salmone, trota, aringa,) confezionati sia in tranci che affettati, non riportano mai il quid dell’ ingrediente caratterizzante;
suppongo (in quanto ottenuti da prodotto fresco addizionato di quantità minime, di sale, spezie ed additivi, complessivamente mai superiori a 5%) che il quid debba essere sempre superiore a 100% del prodotto finito, da esprimere quindi con …g/100g di prodotto finito.
solo se il quid è espresso, sono distinguibili gli stagionati in profondità dai semplici asciugati in superficie.
- per pancetta, puntine, stinco, carrè, certi salami visibilmente grassi,…gli ingredienti sono sempre: carne, spezie, conservanti…
Quindi, il grasso sarebbe carne, l’osso sarebbe carne, la cotenna sarebbe carne, …!!!
La CircMinAP 168 del 10/11/2003-lettera i) chiarisce che quando l’ingrediente carneo non ha le caratteristiche di cui all’All. I del D.Lgs. 109/1992 (v. anche All. VI-B del RegUE 1169/2011), va indicato nell’elenco degli ingredienti con il nome della parte anatomica e/o con l’indicazione dell’eventuale eccedenza di grasso e/o cotenna.
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Per oggi mi fermo qui.
La prossima gita al supermercato la dedicherò ai prodotti cotti (mortadella, wurstel, arrosti, prosciutti, roastbeef, …)
Come sempre, il confronto con tutti voi mi è gradito e senz’altro costruttivo e d’aiuto.
Grazie per l’attenzione.
Cordialmente,
trentino