Il 280gr al Parmigiano Reggiano rappresenta l'esempio perfetto di promiscuità sia commerciale che culturale. Mi spiego, quello che vedo è il connubio tra un simbolo del Made in Italy in campo alimentare e uno dei marchi americani più famosi al mondo. Si parla dell'unione tra il Rè della nostra tradizione gastronomica, certificato e disciplinato, e l'alimento simbolo del mangiare fast food. Evidentemente di fronte alla necessità di badare ai conti di bilancio si può anche soprassedere alle logiche di marketing che si curano del posizionamento del prodotto e la reputazione di un marchio. Infatti non posso non chiedermi quale sia tra i due marchi a guadagnarci di più in termini di notorietà e reputazione. Io credo che il panino in questione possa indurre uno svilimento del marchio Parmigiano Reggiano, con tanta fatica portato a livelli di grande prestigio, evidentemente compensato con un input economico di fronte il quale il Consorzio non ha potuto dire di no. Inoltre, dubito che l'inserimento dell'ingrediente Parmigiano nel panino possa tradursi in un significativo aumento delle vendite del prodotto tal quale presso supermercati e alimentari. E questo anche per le diversità che caratterizzano il consumatori "tipo" del panino Mc Donald's e del formaggio Parmigiano Reggiano.
Riassumendo, mettendosi nell'ottica del Consorzio tale operazione la vedo perdente per quanto concerne il marketing del brand (quello Mc Donald's "tira giù" quello del Parmigiano Reggiano) e interessante per quanto concerne l'aspetto commerciale (il Consorzio è riuscito ha trovare un buon clinte a cui vendere ritagli o affini). Forse la quadratura del cerchio sarebbe stata da ricercare in una fornitura non pubblicizzata ma evidentemente la Mc Donald's ci tiene troppo a cercare di fondersi con le tradizioni alimentari presenti nei diversi paesi in cui opera.