Ciao consule! ^__^
Prima di rispondere alla tua domanda, utilizzerò una piccola metafora per chiarire che, qui su Talkin'about Food Forum, tutti noi (e con "noi" intendo: lo Staff; tutti gli utenti registrati passati, presenti e futuri, ivi compresi coloro che hanno visitato anche una sola volta nella propria vita e in modo del tutto casuale, fugace ed anonimo questo forum on-line, magari leggendone distrattamente qualche frammento alla ricerca disperata dell'ennesima informazione cotta ma soprattutto già digerita), consapevoli o meno, volenti o nolenti, siamo chiamati ad apportare il nostro personale contributo a questo grande Progetto che vede come fine ultimo la diffusione delle Scienze e Tecnologie Alimentari attraverso il Web.
Assumendo che TAFF sia una sorta di edificio in continuo mutamento e sviluppo, tutti noi siamo coinvolti nella sua costruzione, manutenzione e rifinitura. E' chiaro che ognuno contribuirà sulla base delle proprie peculiarità e del tempo che sarà in grado di dedicare: vi sarà chi si occuperà della progettazione e dello sviluppo, chi della posa degli elementi strutturali, chi ne valuterà la resistenza statica e dinamica, chi apporterà elementi ornamentali o comunque astrutturali, ma non per questo meno importanti; vi saranno poi coloro che preferiranno limitarsi a visitare l'edificio, popolandone le stanze, ammirandone le fattezze e, perché no, criticandone (costruttivamente, resta inteso!) gli aspetti migliorabili.
Tutte le summenzionate figure, risultano parimenti importanti nell'evoluzione complessiva del Progetto.
Pertanto, caro consule, non sentirti fuori luogo, ma anzi... sii propositivo. Stai (e così come te, tanti altri amici che si sono uniti alla nostra piccola realtà Web) facendo un ottimo lavoro! Ti invito a leggere con attenzione le Le Regole Auree di Talkin'about Food Forum (in particolar modo il punto 1), capirai tu stesso che, di per sé, non esistono argomenti banali da affrontare. Le Scienze e Tecnologie Alimentari sono una disciplina estremamente vasta e complessa, per cui anche tematiche apparentemente scontate (come le materie propedeutiche dei primi anni di Università) possono sempre tornare utili a qualcuno.
Alla luce di ciò, invito te e chi ci legge ad abbandonare ogni indugio e ad aprire autonomamente nuove discussioni, affrontando sempre nuove tematiche e contribuendo così a creare un bacino da cui chiunque possa attingere liberamente informazioni tecnico-scientifiche legate al Food & Beverage.
Bene, chiedo venia per lo spazio che ho sottratto al tema della discussione, ma reputo si tratti di concetti fondamentali che ho il dovere di chiarire e diffondere.
Venendo alla tua domanda: purtroppo non conosco cosa di preciso intendesse la tua insegnante, pertanto il mio primo consiglio è di provare ad approfondire direttamente con lei. Se è stata cortese alla prima occasione, non vedo per quale ragione non dovrebbe esserlo alla seconda. Non temere di sembrare banale: ognuno di noi, ivi compresi i docenti, è stato studente ed ha avuto numerosi dubbi.. Del resto, ma questa è la mia personalissima opinione, chi dichiara di non nutrire dubbi: o mente spudoratamente (in primo luogo a sé stesso), o è oltremodo miope.
Per quanto mi riguarda, posso limitarmi a ribadire l'importanza della pratica come naturale coronamento della teoria. Come ho avuto modo di specificare in più di un'occasione, trattasi di concetti che non si escludono, ma si completano... Entrambi ugualmente importanti e fortemente interconnessi.
Ritengo non esista libro, né docente, né Master, che siano - da soli - in grado di trasmettere l'essenza della realtà... E' necessario imbattersi nelle problematiche e scontrarsi con quelle difficoltà oggettive e soggettive che rendono la realtà tanto effimera. Possiamo ricorrere al role-playing, adottare testi estremamente approfonditi, ma fintanto che non ci scontriamo con la realtà difficilmente riusciamo ad avere una visione omnicomprensiva.
Poi, per carità, non è nemmeno corretto generalizzare... Salgari, nei suoi romanzi, è riuscito a descrivere con un'incredibile dovizia di particolari luoghi in cui non era mai stato, basandosi semplicemente sulle nozioni apprese in biblioteca.
Generalmente, comunque, la prassi è la seguente:
1. studiare (parte teorica)
2. apprendere la professione, mediante tirocini seri e lavorando alle dipendenze (parte pratica)
3. esercitare l'attività di consulenza (Libera Professione)
Bene, come diceva una vecchia pubblicità: <<Me cala la palpebra!>>
Si è fatto tardi, spero di averti fornito sufficienti spunti.
A presto!
Giulio