~~Sembra diventato un Gedankenexperiment (i.e. Esperimento Concettuale) di Albert Einstein alle Conferenze Solvay, ma tentiamo lo stesso di chiarire la situazione.
Ci sono due scenari, che sembrano lo stesso, ma sono invece ben distinti:
- Il primo è quello sulla Dichiarazione degli Ingredienti e con una richista dell'Acqua aggiunta, dove il Metodo De Giovanni (spiegato in precedenza) è quello da me ritenuto migliore, anche perché è quello dell'Autore della Norma e quindi dovrebbe essere al di sopra di critiche e sospetti. Si noti, tuttavia, che la Discussione sarebbe più interessante se parlassimo di situazioni ove il discrimine è fra il dichiarare l'acqua come ingrediente aggiunto e quando sia possibile non farlo, con il “famoso” 5 % di tolleranza. Penso a casi come il Prosciutto Cotto di Alta Qualità rispetto ai Prosciutti ricomposti.
- Il secondo è la Dichiarazione Nutrizionale, dove si aprono tre ulteriori strade, come enuncia la Norma:1
- Dati in Letteratura;
- Conteggio da Materie Prime;
- Analisi del Prodotto.
Qui la confusione, o meglio la commistione, è fra il secondo ed il terzo punto; se scelgo il secondo approccio ho i dati delle Materie Prime e mi basta il “peso” del Prodotto Finito per fare i Calcoli. Se ricorro al terzo punto, ho i risultati delle analisi dove l'acqua è il contenuto in umidità del Prodotto Finito.
Senza nessuna polemica: nel caso del pane l'acqua aggiunta (ingrediente) è cosa diversa dal contenuto massimo di umidità che non devo superare per legge nel prodotto finito.
Volendo far un po' di confusione ulteriore, si potrebbe citare l'epilogo del Tractatus logico-philosophicus (1921) di Ludwig Wittgenstein (1889-1951): << Wovon man nicht sprechen kann, darüber muß man schweigen >> (i.e. << Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere >>) che fu interpretato all'opposto degli intenti dell'Autore, dagli stessi colleghi del Circolo di Vienna.
Temo che succederà lo stesso a me, ben misero ammiratore del Filosofo.