La determinazione del Punto Crioscopico del latte ha uno scopo essenzialmente commerciale; originariamente compreso come parametro fondamentale nel DPR 54/97, la sua obbligatorietà è stata poi abrogata con i successivi Pacchetti Igiene CEE.
Dal punto di vista commerciale può essere utile ad individuare nel latte la presenza di acqua aggiunta fraudolentamente come spiegato molto bene da marco896 oppure proveniente da un uso scorretto dell'impianto di mungitura e conservazione del latte.
Pur non essendo compreso tra le misure previste dagli accordi internazionali, ma può essere inserito di comune accordo dal singolo caseificio e dagli allevatori suoi conferenti.
I Regolamenti CEE prevedono anche la stima dei Cloruri, utili per integrare i dati che il punto crioscopico non rivela, quali l'aggiunta di sale nel latte.
A tale proposito chiedo all’utente marco896 se potesse affrontare il “parametro cloruri” del latte in quanto potrebbe essere utile.
Ciao!
Dal punto di vista commerciale può essere utile ad individuare nel latte la presenza di acqua aggiunta fraudolentamente come spiegato molto bene da marco896 oppure proveniente da un uso scorretto dell'impianto di mungitura e conservazione del latte.
Pur non essendo compreso tra le misure previste dagli accordi internazionali, ma può essere inserito di comune accordo dal singolo caseificio e dagli allevatori suoi conferenti.
I Regolamenti CEE prevedono anche la stima dei Cloruri, utili per integrare i dati che il punto crioscopico non rivela, quali l'aggiunta di sale nel latte.
A tale proposito chiedo all’utente marco896 se potesse affrontare il “parametro cloruri” del latte in quanto potrebbe essere utile.
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