Alcune considerazioni forse poco tecniche ma, spero, di buon senso, da parte di qualcuno che, a suo tempo, ha pure lui avuto a che fare con certi fornitori...
1. Innanzitutto, sin dove possibile, eliminare i fornitori non collaborativi (mi rendo conto, però, che ciò è facile a dirsi, ma non sempre a farsi...). Potrebbe essere comunque utile, quantomeno, ottenere da parte loro qualcosda di scritto circa l'indisponibilità a fornirti informazioni...
2. Non sono tanto loro ad essere obbligati a fornirti le informazioni, quanto tu a doverle comunicare ai tuoi consumatori: in altre parole la responsabilità e la decisione finale è soltanto tua (in caso di "incidenti" sarà ben difficile poterti giustificare dicendo che i tuoi fornitori non ti hanno dato ciò che chiedevi)
3. Per quanto riguarda gli allergeni, non saprei, a parte i solfiti, quali altri possono avere reali probabilità di essere presenti nei tuoi prodotti. Direi che, in assenza di dichiarazioni da parte dei fornitori, una soluzione potrebbe essere qualla di realizzare verifiche analitiche dirette sulle forniture (tipologia e numero di analisi da valutare secondo la tua esperienza).
4. Analogo discorso andrebbe (condizionale d'obbligo, dato che, in realtà, non li dichiara nessuno) fatto per gli OGM. Ma da dove potrebbero arrivare, per mosti e vini? In altre parole, per i punti 3. e 4. una sensata valutazione dei rischi ( e soprattutto dei NON rischi) può essere d'aiuto.
Il mio punto di vista (politicamente scorrettissimo, ti avviso) sugli OGM l'ho descritto in un articolo di qualche mese fa.
Non mi risultano deroghe per mosti e vini, ma sicuramente qualcun'altro saprà essere più preciso: da parte mia non mi resta che farti tanti auguri.
alf